sabato 24 ottobre 2015

KATA

KATA
Il termine giapponese Kata significa "forma, modello".

Nel karatedo i Kata rappresentano combattimenti stilizzati.
Costituiti da un insieme preordinato di tecniche di difesa e contrattacco, il loro studio approfondito consente di acquisire la padronanza dei movimenti e del significato della pratica.

Nota informativa

Il termine giapponese Kata significa "forma, modello".
Nel karatedo i kata consistono in sequenze preordinate di tecniche di difesa e contrattacco e rappresentano combattimenti stilizzati; il loro studio approfondito consente di acquisire la padronanza dei movimenti e del significato della pratica; i katacostituiscono quindi, senza ombra di dubbio, il patrimonio del karatedo. Spesso di origini molto antiche (per questo la loro esecuzione è come un viaggio a ritroso nel tempo), i kata del karatedo vengono eseguiti sia da soli che in gruppo. Passando dai più (apparentemente) semplici a quelli più elaborati, i kata fondamentali praticati dalla scuola Mokurenshinkai sono 16:
Taikyoku-shodan, Heian-shodan, Heian-nidan, Heian-sandan, Heian-yodan, Heian-godan, Bassai-dai, Kanku-dai, Tekki-shodan, Tekki-nidan, Tekki-sandan, Jutte, Hangetzu, Jion, Enpi, Gankaku.
A questi viene affiancato ora anche lo studio di altri kata (quali ad es.: Bassai-sho, Kanku-sho, Meikyo), ricordando comunque sempre l'insegnamento di Egami sensei secondo il quale non è tanto il numero dei kata conosciuti, quanto la loro perfetta esecuzione, che fa di un karateka un buon karateka.

Nelle foto:
1) - 2) Heian yodan
3) Jutte





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